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Touhou Fuyuhana - Snow Lady in Flowered Garden

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Messaggio  Emilyfly99 Mer Ago 06, 2014 12:05 pm

Cнαpтer 19 - Sιхтн Sтαgє - ScαяƖєт ƤσƖтєяgєιѕт Ƥяιηcєѕѕ

<< Alchemy「Black Magician Soul」>>

Il cerchio disegnato da Ai s'illuminò di un'intensa luce violacea, che invase l'intero campo di battaglia.
S'innalzò anche un forte vento. La Spellcard della maga alchimista si stava attivando. Infatti alcune sfere illuminate di bianco si innalzarono dal pavimento, che si legarono fra di loro con dei raggi, formando una rete.
Marisa e Reimu guardarono la rete di danmaku che circondava le tre, aspettando che tra pochi secondi sarebbe successo qualcosa di fatale, quindi prepararono le loro difese.
Dalle sfere uscirono gruppi di sei farfalle blu chiaro, che si allagavano e si intrecciavano fra di loro.
I danmaku riempirono la barriera di laser e sfere, rendendo difficile il movimento. Una sola mossa sbagliata e sarebbero rimaste ferite.
Sul viso di Ai giaceva un sorriso maligno. Godeva nel vedere le due ragazze bloccate in quei pochi punti dove potevano schivare i danmaku. Non avrebbero potuto raggiungere la sua padrona, Fuumou, e quindi non avrebbero potuto riportarla nell’aldilà.
Ma aveva dimenticato che con lei c’era Akane, che stava aiutando Marisa e Reimu a risolvere la faccenda, ma era troppo presa dall’euforia del momento per ricordarlo. Il suo unico obiettivo, per ora, era quello di eliminare quelle due. Era veramente sadica, ma anche un’ottima guardia del corpo per quella Poltergeist scarlatta. Non se lo sarebbe perdonato se avessero fatto del male a Fuumou.

<< Fuumou? Non eri morta? >> chiese Akane con tono spaventato. Aveva disegnato sul viso un’espressione di incredulità e terrore. Aveva gli occhi spalancati e le pupille piccole. Il colore dell’iride da verde smeralndo era diventato quasi muschio.
La Celestial fece un piccolo passo indietro, con le gambe tremati e il viso bianco.
Sapeva che quella donna uccideva gli youkai per paura e per proteggersi da loro. E Akane era una youkai.
La Poltergeist le sorrise caldamente, come fosse una madre che dopo anni aveva rivisto sua figlia.
<< Sì, Akane. Sono io. >> rispose Fuumou. << Quella donna che era stata uccisa dalla sacerdotessa Hakurei di 120 anni fa. Ricordi, vero? >>.
Akane deglutì impaurita. Non riusciva a spiccicare una parola. Stranamente sperava che sua sorella Mori facesse la sua improvvisa comparsa e che attaccasse Fuumou. Che strana sensazione…lei non aveva mai avuto bisogno della sorella minore e viceversa.
Non sapeva se attaccare o no. Dopotutto era pur sempre una persona a cui lei era affezionata. Ma allo stesso tempo era colei che fece strage degli youkai, senza pietà alcuna.
La donna, però, non mutò sguardo, rimanendo sorridente e felice di vedere Akane.
<< Tua sorella? >> chiese poi Fuumou, quasi non riuscisse a capire che Akane aveva paura di lei.
La youkai della primavera fece per aprire la bocca, ma le parole andarono perse. Non sapeva come reagire.
Dov’erano Reimu e Marisa? Le aveva per caso uccise Ai con i suoi attacchi micidiali? Sarebbe anche stata lei ad essere uccisa da Fuumou?
Sì. Aveva paura di morire. In quel momento aveva dimenticato di essere immortale, e che nessuno avrebbe potuto ucciderla.
<< Cosa c’è? Hai paura? >> chiese Fuumou, con quel maledetto sorriso stampato sul suo viso morto.
D’improvviso il braccio di Akane iniziò a muoversi, come se fosse indipendente dal resto del suo corpo. E con un movimento veloce porto la mano in alto, iniziando a lanciare proiettili rosa e verdi.
Erano semplici danmaku che parevano piccoli cristalli.
Fuumou non si mosse di un centimetro. Rimase lì, immobile, senza sentire il dolore dei danmaku che le graffiavano il corpo. E sempre sorridendo. Quel sorriso che quasi metteva i brividi di terrore.
La sua grande treccia rossa faceva movimenti molto veloci, lasciandosi guidare dalla corrente. E lo stesso fece il suo lungo abito principesco color cremisi.
Non provava a difendersi o a contrattaccare. Si lasciava colpire da quei micidiali proiettili, che si dirigevano verso di lei molto velocemente e seguendo una semplice linea retta.
<< Perché lo hai fatto? >> gridò Akane. << Perché hai fatto strage di youkai? Hai visto che fine hai fatto? >> concluse poi la Celestial.
La Poltergeist aspettò che cessò l’attacco di Akane. Poi mutò d’improvviso sguardo: da sorridente e inquietante a serio e malinconico.
<< Stavo solo proteggendomi. E’ la natura, Akane. Ognuno di noi deve proteggersi dal proprio nemico. Anche gli animali. Se loro si sentono minacciati uccidono gli umani. Gli umani si uccidono anche fra di loro se sentiti minacciati.
<< La novella di Dorian Gray racconta di omicidi commessi dal protagonista per proteggere sé stesso ed il suo segreto. Capisci, Akane? Anche tu un giorno arriverai ad uccidere per proteggerti. E’ la natura umana ed animale. >> spiegò la Poltergeist, con un tono tenebroso.
Intanto sanguinava dal collo, e riportava qualche taglio sul vestito e ferite sparse per il corpo. Non parevano bruciarle. Non provava dolore, non sentiva i tagli sulla pelle.
<< Quello che dici tu sono solo cavolate! Gli animali non hanno la ragione. Noi sì, invece. Loro seguono i loro istinti, perché non riescono a pensare altre alternative! E’ più forte di loro. Noi, invece, abbiamo il potere della ragione! Possiamo pensare alternative per ogni situazione. Ora tutti ti ricordano come l’assassina di youkai. Ora che quell’alchimista ti ha riportata in vita tornerai a distruggere altre vite? >> rispose di botto Akane, mentre il suo cuore si riempiva di collera.
La Poltergeist strinse leggermente gli occhi rosso sangue, poi fece una piccola risatina.
<< Cosa c’è, Akane? Hai paura che possa uccidere il tuo capo? >> Chiese poi Fuumou, quasi volesse stuzzicare la Celestial.
Akane ebbe una stretta al petto. Spesso Rinnosuke le diceva di non chiamarlo “capo”, perché erano entrambi sullo stesso gradino. E poi se pensava a quello youkai-umano le veniva sempre in mente quel litigio che lui ebbe con Marisa qualche giorno prima, e lei non poteva sopportare ciò.
<< Lui…lui non è il mio capo… >> rispose, stringendo i pugni. << Lui è solo il mio datore di lavoro. E poi non abbiamo nessun legame se non di collaborazione. >> continuò poi la Celestial.
<< Heh, sicura? Sicura di non provare altro per lui? >> chiese poi Fuumou, in modo provocatorio.
Akane spalancò gli occhi.
Le non provava nulla per quell’uomo. Lui apparteneva a Marisa. Lei era solo la sua domestica, niente di più.
<< Io? Per lui? >> disse Akane, quasi in collera. Ma lei avrebbe potuto dire con decisione che lui era solo un amico, nulla di più. Ma ci teneva, e teneva a Marisa e alla felicità dei due.
<< No! Io non provo nulla per lui. Rinnosuke appartiene a Marisa e a nessun altro. >> ribatté la Celestial, fiera delle parole che stava pronunciando.
Sì. Lei voleva decisamente che Rinnosuke e Marisa potessero avere un futuro felice. Non avrebbe potuto desiderare di meglio.
<< Hehe, se è questo quel che pensi. >> la Poltergeist sorrise. << Sei veramente generosa, proprio come quando eri piccola, sai? Hai sempre pensato prima gli altri, mettendo te stessa all’ultimo piano. Perché non pensi un po’ anche a te, come fa tua sorella? Vivrai sempre male e non darai mai spazio ai tuoi progetti, dedicando la tua vita solamente per gli altri. A questo punto la tua anima poteva benissimo passare di corpo in corpo quando una persona si sente in pericolo. >> spiegò Fuumou, in un modo molto freddo e serio, quasi non stesse dando conto ai sentimenti di Akane.
Lei era una youkai molto sensibile e aiutare gli altri la faceva sentire bene, e Fuumou non era nessuno per poter dire cosa doveva o non doveva fare.
Ormai Akane era grande e poteva benissimo badare a sé stessa.

<< Peggio di così non può andare. >> disse Marisa, che stava iniziando a temere quella rete che sparava farfalle.
<< Già. >> rispose Reimu, guardandosi intorno in cerca di una via d’uscita.
Intanto l’alchimista continuava a sparare danmaku, rendendo il miscuglio di farfalle sempre più fitto.
<< Allora? Come contrattaccate? >> gridò sadicamente Ai alle due ragazze.
Ovviamente Reimu non si sarebbe fatta sconfiggere da una maga di poco conto.
Infatti prese una Spellcard e ne gridò il nome. << Spirit Sign「Fantasy Seal」 >>.
Sfere colorate ed illuminate si diressero verso I danmaku, facendoli sparire, mentre un altro gruppo si diresse verso Ai, cogliendola di sorpresa e facendola schiantare a terra.
Una chiazza di sangue uscì dalla bocca dell’alchimista, cadendo sulla sua gonna nera.
Ai rimase stesa per terra, senza ormai più forze. Non riusciva nemmeno ad alzarsi o a sbattere le palpebre.
L’ombra di Marisa avanzò verso di lei, coprendola quasi tutta. La strega umana puntò il suo hakkero verso Ai che per miracolo riuscì a guardarla con la coda dell’occhio.
Un po’ di sangue usciva dalla sua bocca.
Marisa era pronta a sparare, ma per poco non riuscì a farla fuori, che venne subito chiamata da Reimu.
<< Marisa, sbrigati! >> gridò Reimu, mentre si stava dirigendo dove c’era il responsabile di tutto.
La streghetta subito raggiunse Reimu, lasciando Ai lì, da sola.
Cavoli, quell’alchimista non era mai stata così debole.

Fuumou iniziò a lanciare coltelli verso la Celestial, che pareva non avere problemi a schivarli. Con tutte quelle battaglie sanguinose con sua sorella ormai era abituata a tutto.
Eppure Fuumou non si decideva ad intricare l’attacco. Lanciava quei raggi di coltelli senza variare l’attacco di una virgola.
Intanto da lontano Akane riuscì a riconoscere le sagome di Reimu e Marisa, che avevano sconfitto Ai.
<< Reimu! Marisa! >> gridò la Celestial, felice di vedere le due.
Invece Fuumou si voltò verso di loro, con aria quasi sorpresa. Dovevano essere particolarmente potenti per aver battuto una maga come Ai. Lei era un’alchimista potentissima, tanto da poter sconvolgere le leggi dell’aldilà.
Alcuni proiettili provenienti dalle due colpirono la Poltergeist, che pareva non sentire il dolore sulla carne.
<< Non preoccuparti, Akane. Ora ci siamo noi. >> la rassicurò Reimu, che stava continuando a sparare contro Fuumou.
La Poltergeist fece un piccolo sorriso. << E’ tutto inutile. >> disse poi la donna rossa. << Io sono morta. Non sento dolore. >> concluse la Poltergeist, che iniziò a lanciare coltelli verso Reimu e Marisa.
Le due schivavano con eleganza quasi tutti i proiettili, tranne qualcuno che le graffiò. Intanto sparavano verso la donna scarlatta.
<< 「Akai Kokoro」 >> gridò d’improvviso Akane.
La Spellcard s’attivò ed un grosso catalizzatore dorato a forma di rosa di aprì alle sue spalle. Tanti laser che formavano tanti raggi, come se fossero un sole, circondarono la nemica e danmaku a forma di cuore si schiantarono verso di lei.
Fuumou fu spinta da quei proiettili, e molto pesantemente. Ma nulla. Il dolore non riusciva a sentirlo. Intanto lanciò altri coltelli, mentre Marisa, Reimu e Akane lanciavano danmaku a raffica.
<< E’ tutto inutile. Nulla riuscirà a sconfiggermi. Ora sono immortale ed in più il dolore sulla carne non lo percepisco. Arrendetevi, deboli esseri viventi. >> gridò la Poltergeist continuando a sparare i suoi coltelli. Poi gridò: << Requiem「Deadly Mind Peace」 >>.
Coltelli, farfalle e sfere si muovevano formando una rete, accompagnate da raggi che rendevano più difficoltoso schivare i danmaku della Spellcard.
Akane, Reimu e Marisa sparavano verso di Fuumou, però procurandosi anche delle ferite non poco profonde.
Fuumou rideva, gustando la scena e godendo sulla difficoltà che le tre ragazze avevano nel superare la Spellcard.
Era finita? Sarebbero morte in quella Spellcard? La risposta non tardò.
D’improvviso la Spellcard si disattivò, mentre dalla bocca di Fuumou uscì uuna gran quantità di sangue. I suoi occhi erano spalancati e le iridi si erano rimpicciolite tantissimo. La Poltergeist cadde al suolo, senza cercare di tenersi in equilibrio.
Le tre guardarono cascare Fuumou e schiantarsi al suolo e, appena raggiunse la terra Reimu notò un coltello azzurro conficcato nella schiena della Poltergeist.
<< Ma cosa? >> disse Reimu fra sé e sé, atterrando e seguita da Marisa ed Akane.
Da lontano d’improvviso arrivò una cameriera dai capelli argentati e corti. Era Sakuya Izayoi, la cameriera di Remilia Scarlet, una vampira che viveva nella Scarlet Devil Mansion.
<< Sakuya! >> esclamò Reimu, sorpresa di vedere la cameriera arrivare da lontano.
<< Scusate, ho rovinato tutto il divertimento, nevvero? >> rispose Sakuya, facendo un leggero sorriso. << Mi dispiace. >> concluse poi la cameriera.
Per ringraziarla Reimu invitò Sakuya – insime e a Marisa e Akane – a bere del thé nel suo tempio.
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Touhou Fuyuhana - Snow Lady in Flowered Garden - Pagina 2 Empty Re: ✱ Touhou Fuyuhana ❀ Snow Lady in Flowered Garden ✱

Messaggio  Emilyfly99 Dom Set 21, 2014 6:32 pm

Cнαpтer 20 - Reverιe'ѕ Pαrтy

Finalmente a Gensokyo la calma sembrava essere ritornata, dopo che Sakuya sconfisse coi suoi coltelli affilati Tamashii no Ai, l’alchimista delle anime, e Fummou Hitori, la principessa Poltergeist.
Akane tornò poi anche a lavorare al Kourindou, come suo costume.
Nonostante le lotte sanguinose con Kanako, Suwako, Ai e Fuumou la Celestial tornò a lavorare come niente fosse, con la stessa energia di prima. Spesso Rinnosuke, però, si preoccupava per lei. Le chiedeva se si sentiva stanca o altro. A volte le controllava se avesse qualche ferita grave da qualche parte, ma Akane pareva illesa.
Però non sembrava che Rinnosuke facesse questo perché era preoccupato per Akane.
No. Lui lo faceva per non pensare Marisa.
Le mancava. Le mancava da morire, e stava male se pensava al brutto litigio che ebbe con la streghetta nera. Eppure non avrebbe mai pensato che Marisa gli sarebbe mancata così tanto, era un vuoto che non aveva mai provato prima. Un vuoto molto più forte di quando morì la sacerdotessa che sorvegliò su Gensokyo prima di Reimu.
<< Ma dai, signor Morichika, non deve preoccuparsi. Sto benissimo. >> lo rassicurava Akane, guardandolo un po’ stranito. Rinnosuke non s’era mai preoccupato così tanto della sua domestica prima di litigare con Marisa, e questo Akane lo aveva capito.
Infatti voleva a tutti i costi far chiarire le cose fra i due.
Intanto Marisa frequentava Shingyoku, e i due, intanto, pianificavano la morte della Celestial della primavera, anche se lo youkai cancelliere non pareva essere d’accordo sul fatto di uccidere Akane e di disturbare la sorella minore Mori per compiere tale delitto.
<< Tra poco sarà l’autunno, e quando arriverà quel giorno potremo andare da Mori e chiedere il suo aiuto. Che ne pensi? >> chiese Maria a Shingyoku.
Il cancelliere guardò la strega nera stranito. Voleva dire come pensava stessero andando le cose, ma di certo non lo avrebbe ascoltato, quindi si limitò ad approvare il piano della fanciulla.
<< Beh… certo, Marisa. >> rispose lo youkai dagli occhi rubino, un po’ incerto.
<< Perfetto! Aiuteremo Mori a catturare Akane e liberarla, e Rinnosuke sarà di nuovo mio. >> continuò Marisa, sfregandosi le mani soddisfatta e con gli occhi spalancati ed uno sguardo sadico disegnato in volto.
Shingyoku, invece, la guardò preoccupato. Ed inutile dire che il cancelliere sperava che durante la missione della Poltergeist la strega umana avesse dimenticato del suo piano omicida.
Reimu, invece, stava organizzando, come al solito, la tanto famigerata festa che si faceva ogni volta che la sacerdotessa risolveva un problema. Ovviamente Reimu lo faceva controvoglia dato che detestava che alla fine doveva ripulire tutto, ma gli youkai volevano comunque festeggiare l’ennesima riuscita della sacerdotessa Hakurei.
Mentre Reimu cucinava d’improvviso nell’aria apparve uno squarcio, che si aprì, mostrando molteplici occhi. Da quello squarcio ne uscì una donna bionda dagli occhi viola: Yukari Yakumo.
Yukari poggiò le braccia ai bordi del portale che aveva appena aperto.
<< Missione riuscita per l’ennesima volta, eh? Sei proprio degna del ruolo che ricopri. >> disse d’improvviso Yukari, con la sua voce matura e misteriosa, quasi volesse stuzzicare Reimu.
La sacerdotessa sbuffò. << Sto cucinando. >>
<< Beh, allora scusa il disturbo. Comunque t’avverto che forse alla festa ci sarà una rissa. >> spiegò la youkai dei confini, aprendo il suo ventaglio decorato di fiori di pesco e portandoselo davanti al viso, scopreno solo i suoi occhi color viola.
Reimu rispose: << Dici fra Akane e Marisa? Lo so. Hanno alzato la voce anche ieri, quando abbiamo invitato Sakuya a prendere il thè. Marisa si lamentava che Rinnosuke passava troppo tempo con Akane. Quella streghetta non vuole che quel pover’uomo stia insieme ad altre donne. Come fa quello lì ad essere così paziente con Marisa, solo il cielo lo sa. >>
Yukari fece un risolino, ma non rispose al discorso fatto da Reimu. Si limitò solo a dire: << Sta attenta a quella strega. Per la gelosia che prova per Rinnosuke potrebbe commettere un omicidio. >>
<< Marisa non può uccidere Akane con una semplice arma o lanciandole un Master Spark. Marisa ha bisogno di Mori, che però in questo periodo non può uscire, causa caldo. Come massimo si potrà assistere ad un pesante litigio… >> rispose la sacerdotessa, che però venne bruscamente interrotta da Yukari.
<< Appunto, un pesante litigio. Controlla bene che d’improvviso Marisa non si fiondi su Akane e la prenda a botte e mali parole, o la festa diverrà un campo di battaglia. >>
Reimu non rispose, e continuò a cucinare. Non avrebbe mai pensato che Marisa potesse perdere il controllo.
<< Pensa che la sta aiutando anche Shingyoku il cancelliere. Non me lo sarei aspettato da parte sua. >> continuò la youkai.
Dopo quelle parole Reimu strinse le mani piene di riso, quasi riducendo quest’ultimo in poltiglia.
<< Basta, Yukari. Potresti farmi cucinare in pace? >> disse Reimu in tono molto freddo.
Yukari chiuse il suo ventaglio. << Solo un’ultima cosa e poi vado. >>
Reimu sospirò, e si voltò verso la youkai bionda, ancora appoggiata ai bordi del suo portale. << Dimmi. >>
<< Non per essere pessimista ma…credo che nell’aldilà stia succedendo qualcosa. Ma non qualcosa da nulla. Forse qualche anima vuole uscire, chissà. >> spiegò Yukari, che pareva non essere preoccupata minimamente della cosa. Forse confidava molto nei poteri di Reimu.
La sacerdotessa sbuffò per una terza volta.
<< Sarà di sicuro qualche anima biricchina. Komachi e Shikieiki penseranno a lei. >> rispose Reimu.
<< Come dici tu, Lady Hakurei. Io tolgo il disturbo. >> disse Yukari, rientrando nel suo portale che si chiuse d’improvviso, per poi sparire del tutto.
Non voleva dare a vederlo, ma Reimu era preoccupata per ciò che aveva detto Yukari a proposito di quelle anime. Si sarebbe dovuta presto occupare di un nuovo problema? D’improvviso la sacerdotessa scosse il capo per scacciare dalla sua mente il ricordo delle parole di Yukari, per poi tornare a cucinare, come se nulla fosse accaduto.

<< Hei, signor Rinnosuke! >> la voce di Akane risuonò nel negozio, mentre si avvicinò all’uomo saltellando. << Stasera Lady Hakurei darà una festa per celebrare la riuscita della missione, viene anche lei? >> chiese la Celestial allo youkai umano.
Rinnosuke guardò Akane e le sorrise dolcemente. << Beh come al solito. Ma non credo. So come va a finire: bevo troppo e poi mi ritrovo una ragazza nel letto il mattino successivo. Una volta mi ritrovai Satori, non ti dico la vergogna. >> concluse il mercante, coprendosi il viso con le sue grosse mani, mentre le sue guance si colorarono di un intenso rosso.
Akane fece un leggero risolino. << Eddai, questa volta si potrebbe regolare. >> disse la Celestial, circondandogli il braccio sinistro con le sue e tirandolo a sé.
D’improvviso la campanella dell’entrata dell’emporio suonò: era Sakuya, la cameriera di Remilia Scarlet.
<< Buondì. >> salutò educatamente la manipolatrice del tempo. << Ma cosa sta succedendo? >> concluse poi la cameriera, notando Akane che tirava Rinnosuke, quasi volesse farlo alzare.
Rinnosuke si alzò di scatto. << Oh, buongiorno, signorina Izayoi. >>
Sakuya rise, contagiando anche Akane.
<< Salve, Sakuya. Cercavo di convincere il signor Rinnosuke alla festa. >> disse Akane, avvicinandosi alla cameriera. << Ma pare non ne voglia proprio sapere… >> concluse poi la youkai della primavera, voltandosi verso Rinnosuke – che pareva essersi immerso nella lettura di un tomo sconosciuto – con aria un po’ triste.
<< Hehe, la mente maschile, questa sconosciuta. >> replicò Sakuya, avvicinandosi al bancone, mentre Akane la seguiva con gli occhi.
<< Forse non vuole venire per Marisa… >> pensò tristemente Akane, mentre guardava Sakuya e Rinnosuke conversare, per poi tornare a spolverare la sala del negozio, ma mantenendo la sua espressione triste. Non ce la poteva fare a vedere quei due in quel modo. Intanto la Celestial stava pensando che se avesse portato Rinnosuke a quella festa di sicuro avrebbe trovato un accordo tra i due, e sarebbero tornati a frequentarsi.
<< Non sembra, ma il signor Morichika soffre molto per il litigio che ha avuto, ed io lo sento. >>.
Mentre Akane era assorta nei suoi pensieri a colmare il vuoto c’erano le voci gaiarde di Sakuya e Rinnosuke.

<< Qualche anima vuole uscire dall’aldilà? Cosa voleva dire Yukari? >> Reimu camminava per Gensokyo, intenta a raggiungere il fiume Sanzu e parlare con Shikieiki – o almeno con Komachi. Dopo un po’ arrivò a destinazione. Dall’altra parte del fiume si poteva ammirare l’immenso campo dell’Higan, dai fiori immortali e rosa pastello. Reimu si sedette sulla rive del Sanzu opposta a quella dell’Higan, aspettando qualcuno con cui parlare di quella faccenda, che rendeva Reimu sempre più preoccupata ogni giorno che passa.
Non passò molto prima di individuare in lontananza la barca di Komachi, che raggiungeva la sponda del fiume Sanzu dove vi si trovavano le anime. La sua figura era imponente come quella di Caronte, il traghettatore dell’inferno. La grossa lama della sua falce brillava alla luce del sole, e tra i denti aveva una spiga di grano, bella dorata.
Vedendo Komachi arrivare, Reimu si alzò ed iniziò a gridare il nome della Shinigami.
<< Lady Onozuka! Lady Onozuka! >> la sacerdotessa dal kimono rosso chiamò la traghettatrice, riuscendo ad attirare l’attenzione di quest’ultima.
<< Ma quella... è Lady Hakurei. >> disse Komachi fra sé e sé, per poi avvicinarsi a Reimu<< Hey, Lady Hakurei! >> gridò in risposta la Shinigami.
<< Lady Onozuka, devo parlarle. >> disse Reimu, in tono molto nervoso.
Komachi alzò un sopracciglio, mentre sentiva una strana preoccupazione.
<< Dica, Lady Hakurei. >>
<< Yukari Yakumo mi ha detto che nell’aldilà delle anime cercano di uscire. >>
<< Delle anime cercano di uscire? Ma non possono. E’ impossibile! >> Komachi fece una faccia alquanto confusa, dato che – per quanto lei ne sapeva – le anime dall’aldilà non potevano uscire.
<< Non fareste bene che lei e Lady Yamaxanadu controlliate? Sai, proprio per prevenire. >>
<< Lady Hakurei, le assicuro che non sta succedendo nulla. Non mi dica quello che io e Lady Yamaxanadu dobbiamo fare. So bene che è il suo compito, Lady Hakurei, quello di prevenire gli incidenti qui a Gensokyo, ma adesso esagera. Io e la Yama sappiamo benissimo cosa succede nell’aldilà, e non deve essere di certo lei a metterci in guardia. Ora mi scusi, ma ho delle anime da traghettare. >> detto questo, in modo molto nervoso, Komachi riprese il suo viaggio quotidiano nel fiume Sanzu, per portare le anime da Shikieiki, mentre Reimu la seguiva con lo sguardo.
<< Beh, staremo a vedere, Lady Onozuka. >> pensò la sacerdotessa Hakurei, anceh se non sapeva a chi credere, se a Yukari o a Komachi.
In ogni caso quel che doveva succedere sarebbe successo prima o poi, e Reimu decise di non pensare più all’allarme datole da Yukari. Tornò al tempio per poi riprendere a cucinare la cena che doveva servire alla festa che, guardacaso, cadeva all’Equinozio d’Autunno.
Eh sì, la primavera stava per finire, e presto i duelli frequenti fra Mori e Akane (o Sekibanki) sarebbero ripartite.
Intanto quelle anime parevano veramente voler uscire dagli inferi, ma nessuno pareva rendersene conto.
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Touhou Fuyuhana - Snow Lady in Flowered Garden - Pagina 2 Empty Re: Touhou Fuyuhana - Snow Lady in Flowered Garden

Messaggio  Emilyfly99 Dom Set 21, 2014 6:37 pm

Cнαpтer 21 - Aυтυммɴ Eqυιɴoх

Reimu tornò al tempio, continuando a preparare i viveri per la festa che si sarebbe tenuta quella sera, non più curante dell’accaduto – quasi dimenticandosene del tutto.
D’improvviso di nuovo quello squarcio nell’aria che si materializzò dietro la sacerdotessa, per poi aprirsi.
Ne uscì fuori Yukari, nuovamente tornata a disturbare Reimu.
<< Allora, Lady Hakurei? >> chiese la youkai viola, curiosa.
Reimu sbuffò. << Ho parlato con Komachi. >> rispose seccata la sacerdotessa.
<< E…? >> chiese nuovamente Yukari.
<< E nulla. Pare che nell’aldilà non ci siano problemi con le anime. >> concluse la sacerdotessa. << E poi a quest’ora non dovresti dormire come tuo solito, Yukari? >>
<< Strano Lady Hakurei. Siamo sicure che Komachi e Shikieiki abbiano la situazione sottomano? >>
<< Sent, Yukari, ora non ho tempo. Non vedi che sto facendo i preparativi per questa festa? Ti prego di lasciarmi in pace almeno fino a domani mattina. >>
<< Va bene, Lady Hakurei. Ma questo non è un comportamento maturo per il ruolo che ricopri. Dovresti prestare maggiore attenzione a quello che accade qua intorno. Sai benissimo che se ci sono gli youkai di mezzo può accadere di tutto. Lascia perdere le tue comodità per una volta. >>, e detto questo Yukari si dileguò, aprendo il suo elegante ventaglio e sparendo nel suo portale, che si chiuse subito dopo che la youkai vi ci entrò dentro.
<< Uff… perché devo fare sempre tutto io qui? >>
<< Uh? La sacerdotessa darà una festa al tempio? >> la voce di Mori rimbombò per la sala principale della dimora di quest’ultima.
<< Esattamente! >> esclamò Cirno, la fata del ghiaccio. << Perché non vieni anche tu? Ci sarà da divertirsi! >>
<< Mmmh…perché no? A quando? >>
<< A stasera. >>
<< Perfetto! Ci sarò. >>
<< Oh, però ci sarà anche Akane. Non ti dispiace, vero? >> chiese la fatina, preoccupata. Non voleva che alla festa ci fossero distastri a causa delle frequenti liti fra le due.
<< Mmmh…basta che mi tieni lontana da lei e non rovinerò la festa a nessuno. >> rispose la Yuki-Onna, distrattamente. << Ma già ci penserà Marisa a infastidire quella Celestial, ed è uno spettacolo che non posso assolutamente perdere. >> concluse poi Mori, ridacchiando.
<< Allora è vero che ci godi nel vedere le disgrazie altrui. >> Cirno incrociò le braccia, inarcando le sopracciglia. << In ogni caso ci vediamo stasera, Mori! >> disse poi la fatina azzurra, uscendo dalla casa di Mori volando sulle sue ali cristalline.
<< Beh … >>, Mori si stiracchiò << Meglio prepararsi a sto punto. >> disse la Yuki-Onna, che iniziò a camminare verso la sua camera, finché uno strano rumore non attirò la sua attenzione.
Mori si girò, spaventata da quel suono improvviso, ma non vide nessuno.
<< Ma cosa… ? >> Mori si guardò intorno. << C’è qualcuno? >> chiese quasi tremando la Yuki-Onna.
Ma nessuno rispose.
Un inquietante silenzio calò nella casa. Mori non poteva sentirsi meno al sicuro nella sua casa, ma decise di non pensarci più, e di andare nella camera.
<< Quella quindi è Mirai Mori, la Yuki-Onna, eh? E’ da tempo che la sto osservando. Sembra molto potente, ma le serve una piccola spinta per vincere contro sua sorella. Beh, ci penserò io. >>

<< Hei, Lotus, tutto apposto? >> la voce di Rinnosuke invase la sala del negozio, guardando la faccia preoccupata e pensierosa della Celestial. Akane sobbalzò, ritornando alla realtà e lasciando tutti i suoi pensieri.
<< Oh, signor Morichika. No, nulla di che. Pensavo… >> Akane sforzò il sorriso, per non far vedere la sua preoccupazione.
<< Beh, sta per arrivare l’orario di chiusura. Inizia a posare i tuoi utensili. >> sorrise lo youkai umano.
<< Sì, signor Morichika. >> rispose Akane, iniziando a mettere apposto gli attrezzi del mestiere. << Se vuole venire stasera la posso accompagnare alla festa. >> continuò la youkai della primavera.
Rinnosuke sorrise. << Beh, se proprio ci tieni va bene. >> rispose il mercante, che però non pareva mostrare molto interesse per la festa. Ma gli piaceva stare in compagnia di molta gente.
<< Allora tra non molto andiamo. Il tempo di staccare, tornare a casa e sistemarmi. >> concluse Akane.
Dopo qualche minuto passato a posare i suoi utensili, la Celestial si diresse verso casa per prepararsi, ignara di quello che stava per capitare.
Entrata in casa, Akane non ci mise molto a sentire una strana presenza nella stanza. Si sentiva osservata.
Provò più volte a girarsi, ma nulla: la stanza era vuota. Non sapeva se lasciar perdere quella strana sensazione di avere gli occhi puntati addosso o capire se veramente qualcuno la stava squadrando da qualche angolo nascosto nella casa.
Forse era la stanchezza. Forse stava diventando pazza. Forse era la sorella che voleva spaventarla.
Comunque riprese a prepararsi, ogni tanto guardandosi intorno.

La sera arrivò, e iniziò la festa che si teneva al Tempio Hakurei per festeggiare la riuscita della missione.
Tutti gli youkai festeggiavano, mentre altri si erano già ubriacati per tutto il sakè bevuto, soprattutto Suika, la Oni.
<< Lady Hakurei, dai! Ci racconti di come è andata! >> disse una voce proveniente da non molto lontano dalla posizione di Reimu, che guardava i partecipanti alla festa divertirsi con quella sua solita aria annoiata. La voce era di Kasen Ibaraki, un’eremita che aveva un solo braccio.
Iniziò a guardare Reimu con quei suoi enormi occhi color magenta brillante.
<< Uff…perché non lo chiedi a Marisa o ad Akane? >> rispose la sacerdotessa, indicando la streghetta nera, che pareva star parlando con Shingyoku.
<< Uhmmm…mi pare occupata in questo momento… >> replicò Kasen, guardando i due. << Perché non me lo racconta lei, Lady Hakurei. >> domandò nuovamente l’eremita, mentre intanto altre persone incuriosite si avvicinarono a Reimu e Kasen.
Non aveva via d’uscita, la sacerdotessa dovette raccontare la storia a quegli youkai dagli occhi curiosi e le facce sorridenti, impazienti di sentire le gesta eroiche compiute da Reimu, Marisa e Akane.
Eppure la sacerdotessa raccontava gli avvenimenti con tanta indifferenza, quasi fosse stata una normale giornata. Forse perché questo per Reimu era all’ordine del giorno. Eppure quelle persone adoravano sentirla raccontare le sue imprese.
<< Hei, disturbiamo? >> una strana voce – ma non poco familiare – attirò l’attenzione dei parteciparti alla festa. Piena di acciacchi e cerotti ovunque, Ai irruppe alla festa insieme a Fuumou.
Reimu abbassò lo sguardo. << No, venite. E’ tradizione qui per il colpevole festeggiare insieme agli altri. >> rispose. << Servitevi pure. Abbiamo il buffet. >> concluse poi la sacerdotessa, per poi bere un sorso.
Mentre le due s’addentrarono nella festa a Fuumou non scappò all’occhio la sagoma di una ragazzina che riconobbe subito: Mori.
La Yuki-Onna era all’angolo, intenta a mangiare del sushi e a sventolarsi con un ventaglio, probabilmente prestatole da Yuyuko, dato che era rosa chiaro con qualche fiore stampatoci sopra.
<< Ai, tu va pure. Io devo salutare una persona. >> disse Fuumou, allontanandosi dall’alchimista nera, che scrollò le spalle e si limitò a rispondere << Certo, Lady Hitori. >> per poi andare verso il tavolo del buffet.
Fuumou s’avvicinò verso Mori, per poi metterle una mano fra i capelli rosa chiaro.
<< Uh? >> Mori si girò verso la donna, riconoscendola subito. << Fuumou? Ma… >> Mori guardò la donna rossa, quasi lacrimando. Non sapeva se essere felice o spaventata.
<< Ciao, Mori. >> la salutò la Poltergeist, sorridendole.
<< No… >> Mori s’alzò d’improvviso, guardando Fuumou con occhi sgranati e lo sguardo incredulo. << … ma tu eri… eri morta… >>
La Poltergeist scarlatta sorrise. << E’ una storia lunga, cara Mori. Immagino avrai tante cose da raccontarmi. >>
<< Ecco… in effetti sì. >> Mori sorrise. << Anche tu, credo. >> concluse la Yuki-Onna, per poi fare spazio a Fuumou che si sedette di fianco a lei.
Iniziarono a parlare del più e del meno, perdendosi in risate.
Intanto la festa andava avanti bene. Tutti i partecipanti stavano divertendosi, ma ciò durò per poco.
D’improvviso le lanterne appese nel tempio si spensero, facendo partire un vociare fra le persone che stavano festeggiando fino a pochi secondi prima.
E pochi secondi dopo seguì una violenta folata di vento.
D’improvviso qualcosa prese forma, la forma di una sagoma di una donna, che subito si dissolse andando a finire nel corpo di Akane.
La cosa durò pochi secondi, per poi tornare tutto alla normalità.
Il vento cessò, e le luci si accesero nuovamente.
<< Cosa sarà successo? >>
<< Beh… non ne ho idea. >>
Akane scosse la testa. << Cos’è successo? Mi sento… strana. >> pensò la Celestial, mettendo una mano sul petto e stringendola.
<< Tutto bene, Akane? >> chiese Sakuya, preoccupata per la Celestial, che si girò verso la cameriera.
<< Uh? Sì. Nulla di che. >> la rassicurò la youkai della primavera.
Sakuya scrollò le spalle. << Se hai bisogno di qualcosa dimmelo. >> sorrise poi la ragazza dal vestito blu, per poi allontanarsi ed andare verso Remilia e Flandre, le vampire che lei stessa serviva e riveriva.
<< Sento…sento una strana sensazione. >>
Akane sentiva piano piano uno strano potere affluire nelle vene, ma quella sensazione non le piaceva per nulla. Infatti s’avvicinò a Reimu, pronunciando testuali parole: << Lady Hakurei, dovrei tornare a casa. Non credo di sentirmi tanto bene. >>
<< Fa pure, Akane. Meglio che ti riposi. Mi rendo conto dopo tutto quello che hai passato. >> rispose la sacerdotessa, dandole una pacca sulla spalla.
Akane sorrise e salutò Reimu, per poi allontanarsi.
Si ritrovò, in pochi minuti, al centro della Forest of Magic, quando d’improvviso le sue gambe s’appesantirono e si dovette reggere ad un robusto abete. Di nuovo quella strana sensazione.
Iniziò a respirare faticosamente.
<< Ma cosa sta accadendo? >> si chiese la Celestial fra sé e sé.
<< Hei, non spaventarti mia cara. >> una voce femminile rispose.
Akane, sentendo la voce, iniziò a guardare spaventata e con molta attenzione ogni angolo della zona della foresta nella quale si trovava, senza però scorgere nulla. << Chi…chi sei? >> chiese.
D’improvviso una sagoma apparve davanti ad Akane: una donna dai lunghi caelli bianchi, occhi azzurri e brillanti, abito lungo e scarlatto sorrise alla Celestial, che sobbalzò alla visione della fanciulla.
<< E lei… e lei chi è? >> chiese la Celestial, facendo qualche passo indietro.
<< Non t’allarmare, Akane. Il mio nome è Shinki, e sono la dea del Makai, nonché la sua creatrice. Sono entrata dentro di te, diventando parte integrante del tuo corpo e dei tuoi poteri. Ho saputo che tu e tua sorella siete in conflitto e volete uccidervi a vicenda, giusto? >> chiese la donna dai lunghi capelli bianchi.
<< Beh… ecco… sì. E’ per la nostra sopravvivenza. >> rispose Akane.
<< Bene, perché io t’aiuterò nell’impresa Akane. Preparati, perché sarai tu colei che rimarrà in vita. Allora, ti fidi di me? >> Shinki le porse la mano.
Akane parve pensarci per qualche secondo, per poi prendere la mano della dea del Makai.
<< Ci sto. >>

Che la guerra abbia inizio.
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